I tempi di pressione e incertezza che viviamo portano alla ribalta il valore dei team come acceleratore di inclusione, innovazione e performance superiori.
Resta dunque attuale la domanda: cosa consente ad un team di essere capace di prestazioni elevate in modo stabile nel tempo?
Abbiamo avuto modo di discutere e approfondire la domanda con Google, nostro cliente e partner da molti anni, partendo dai risultati della ricerca Arisotele. Si tratta di un imponente programma interno condotto dai ricercatori di Google con l’intento di mettere a fuoco gli elementi che portano un team a performance superiori.
Il gruppo di ricerca ha scelto il nome Aristotele proprio a partire dalla frase del filosofo che possiamo sintetizzare con “il tutto è maggiore della somma delle sue parti”.
I risultati hanno mostrato con chiarezza la scarsa rilevanza di “chi” compone il team e dei livelli di prestazioni individuali. Viceversa sono state individuate cinque dinamiche chiave all’origine di un team di successo:
- Sicurezza psicologica - i membri del team si sentono sicuri nell’assumersi dei rischi e mostrarsi vulnerabili davanti agli altri: “se commetto un errore so che non sarà mai usato contro di me”.
- Affidabilità: i membri del team portano a termine il lavoro con qualità e rispettando le scadenze; “quando i miei colleghi si impegnano a fare qualcosa sono certo che lo faranno”.
- Struttura e chiarezza: i membri del team hanno dei ruoli, compiti ed obiettivi chiari; “il mio team ho processi di presa di decisione efficaci”.
- Purpose: i membri del team trovano un senso profondo in ciò che fanno e nell’output che generano; “il lavoro che porto avanti nel team ha per me un significato che va al di là del lavoro stesso”
- Impatto: i membri del team sentono che il loro lavoro fa la differenza, per l’organizzazione in primis ma non solo; “mi è chiaro come il lavoro del nostro team contribuisce ai risultati dell’azienda”.
Esistono una serie di indicatori e domande guida che ti consentiranno di valutare la presenza o meno di queste 5 dimensioni e, conseguentemente, l’efficacia del tuo team.
Per saperne di più, ti consigliamo di approfondire:
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La sicurezza psicologica
Il termine 'sicurezza psicologica ' è stato originariamente definito da Harvard Business Review come:
'la convinzione di non venir penalizzati, o addirittura umiliati, per aver commesso errori o dopo essersi esposti con idee, domande o preoccupazioni.’
La ricerca parla chiaro: i team che hanno commesso un maggior numero di errori hanno ottenuto performance di gran lunga superiori.
Creare ambienti psicologicamente sicuri che accolgano il fallimento come motore di crescita, significa:
- Rendere le persone maggiormente libere nell’esprimere le proprie opinioni, portandole ad assumersi maggiori rischi;
- Promuovere una cultura dell'innovazione e del cambiamento nell’organizzazione;
- Accelerare le performance e i tempi della trasformazione.
‘Non c'è una squadra senza fiducia,' sostiene Paul Santagata, Head of Industry Retail di Google. ‘Affinché i team possano eccellere, è fondamentale che il posto di lavoro sia percepito come sfidante, ma mai minaccioso’.
Quando un team deve lavorare per aumentare i livelli di sicurezza psicologica?
- Quando si osserva timore nel chiedere o dare feedback costruttivi
- Quando si osserva reticenza ad esprimere idee divergenti o fare “domande stupide”
Quattro strade verso la sicurezza: cura, feedback, partecipazione, inclusione
- Costruire relazioni di cura: spesso, accecati dal mito della velocità e dell’eccellenza, dimentichiamo di prenderci reciprocamente cura delle nostre emozioni, dei nostri desideri, delle nostre speranze. Parole dette con intenzione e ascoltate con profonda attenzione sono il primo passo.
- Diffondere una cultura del feedback: il feedback è come la delega: tutti lo invocano, pochi lo praticano. Per diffondere la pratica del feedback come motore di crescita, apprendimento e sviluppo di relazioni basate sulla fiducia è necessario:
- partire dal valorizzare casi e comportamenti di successo;
- diffondere la capacità di focalizzarsi sui comportamenti e non scadere in giudizi sulle persone;
- essere i primi a chiedere feedback su elementi specifici e circostanziati;
- saper dire “grazie” con autenticità.
- Promuovere partecipazione: quante volte sei stato ad un meeting in cui nessuno sembra dar voce a quello che stava pensando? Per incoraggiare ascolto attivo e coinvolgimento puoi:
- utilizzare con consapevolezza il linguaggio non verbale per mostrare attenzione e comprensione;
- riformulare il punto chiave del discorso di un membro del tuo team per valorizzarlo e potenziarlo;
- porre domande per espandere la comprensione del problema e guardarlo con un approccio sistemico;
- usare un linguaggio di apprezzamento ed evolutivo;
- incoraggiare, ascoltare e discutere le idee out-of-the box.
- Avviare processi decisionali inclusivi: chiedere il contributo di tutti i membri del team e sollecitare quanto più possibile i loro pensieri e feedback, soprattutto nel momento in cui si devono prendere decisioni.
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Creare sicurezza psicologica aumenta benessere e working experience delle persone del team, con un impatto positivo sulle performance e sui livelli di innovazione.
Se pensi al tuo team, quali tra i suggerimenti proposti ti sembrano più utili?