“Everyone’s talent is allowed to shine through and contribute to team goals. People can bring their whole selves to work and feel at home contributing to the greater good” Joe Raelin
I cambiamenti repentini in atto in questo particolare momento storico hanno dimostrato che non esiste uno stile di leadership da calare in qualunque realtà: persone, team e organizzazioni sono influenzati dal contesto e di conseguenza anche la leadership deve essere adeguata a ogni situazione specifica. Tuttavia, è interessante come si spendano molte parole per qualificare il leader, attribuendogli di volta in volta capacità di guida, doti carismatiche, un ruolo a tratti salvifico e come invece si dedichino poche attenzioni all’ipotesi che la leadership possa essere qualcosa che supera la logica del leader al centro, per coinvolgere l’intero team.
Con la domanda “what if” ci domandiamo cosa succederebbe se… riuscendo a prevedere nuovi scenari, a raccontare storie inedite e quindi, provando a riflettere sul tema utilizzando questo connettivo, cosa accadrebbe se fosse il gruppo stesso a diventare leaderful?
Oltre la leadership, verso il Leaderful Group
Quando le situazioni evolvono e cambiano, o diventano più complesse per assecondare le richieste del mercato, è difficile credere che il compito di guidare le persone verso il soddisfacimento di quelle richieste possa realisticamente essere affidato solo a pochi elementi scelti, o pre-scelti.
Diventa più ragionevole pensare che, poiché la leadership si attua ed è quindi ‘a disposizione’ di chi agisce come un leader, possano diventare leader di volta in volta persone diverse o, più efficacemente ancora, tutte le persone. (Per approfondire il tema della leadership leggi l'articolo "Leadership Trasformazionale: l'importanza del purpose")
Se immaginiamo una squadra sportiva, che affronta un match coesa, entusiasta, con ben chiaro in mente l’obiettivo da raggiungere, i cui membri si sostengono l’un l’altro e parlano per l’intera squadra, non ci viene in mente un solo leader, eppure, non è certo una situazione in cui manca la leadership. Al contrario, è ‘piena’ di leadership!
Abbiamo bisogno di gruppi in cui tutti possano condividere l'esperienza di servire come leader. Si tratta di un approccio che trasforma la leadership in una pratica collettiva, leaderful.
Leaderful Group
In una squadra sportiva come quella che abbiamo immaginato, ogni membro fa ciò che serve senza la necessità di formalizzare una figura di leader. Potremmo pensare che in una situazione ordinaria tutto possa procedere in questo modo ma qualora sorgesse una difficoltà? Quello sarebbe il momento in cui tradizionalmente emerge una figura di leader che facilita il processo per fronteggiare la crisi o affrontare il cambiamento.
Potrebbe essere così, ma non per forza e non sempre perché quando il gruppo ha imparato a collaborare in sincrono, come un organismo unitario, la leadership è così diffusa, che i membri stessi hanno, ciascuno e tutti insieme, le risorse necessarie ad affrontare anche i cambiamenti, così come i momenti ordinari.
Se negli approcci individualistici dominanti, il leader è la figura su cui si accendono i riflettori delle organizzazioni e si concentrano le aspettative, nel Leaderful Group tutti agiscono come leader.
Le 4 C del Leaderful Group
Nonostante questo approccio alla leadership sia innovativo, sarebbe un errore credere che sia slegato dall’evoluzione del concetto di leadership attraverso gli anni e le teorie, anzi, alcuni degli assunti già consolidati vengono rafforzati e ampliati in un’applicazione condivisa, che attraversa le organizzazioni unendo le persone.
Per cambiare focus da una cultura organizzativa focalizzata sui singoli leader a una che incentiva ecosistemi leaderful, c’è bisogno però di modificare gradualmente la propria cultura verso un approccio collettivo più democratico ed inclusivo, perché la cultura leaderful si sviluppa in un ambiente di apprendimento e partecipazione, che promuove anche il rispetto del dissenso. Affinché la leadership diventi una pratica leaderful, è importante privilegiare la co-creazione della comunità da parte di coloro che sono coinvolti nel suo sviluppo attraverso la libera espressione e l’impegno condiviso.
Ancora una volta, tornano a essere centrali l’essere umano con le sue idee, opinioni, emozioni, oltre che conoscenze e competenze, e le relazioni, che costruiscono la trama della cultura e delle prassi organizzative, perché i risultati - è bene per le persone in ogni ruolo rendersene conto - dipendono dal contributo di tutti.
Il Leaderful Group si concentra più sulla capacità collettiva delle persone di svolgere il proprio lavoro insieme che sui risultati individuali. Ma quali sono la altre caratteristiche distintive che ci portano a definire la Leaderful Group?
1. Leadership condivisa
Quando i collaboratori hanno l’occasione di sperimentare la leadership in prima persona, la gerarchia diventa meno rigida e si stimola la volontà di prendere l’iniziativa nelle persone.
2. Leadership collettiva
Nella leadership collettiva, avviene ciò che accade nel cloud computing, in cui il centro decisionale è ‘distribuito’ in una rete e i compiti sono suddivisi, delegati, per una maggior efficienza. Lo stesso può accadere in un'organizzazione quando si lavora per rendere ogni singolo membro un leader, realizzando di fatto un Leaderful Group.
3. Leadership collaborativa
Il Leaderful Group richiede il coraggio di uscire da un’operatività standardizzata e rassicurante per avventurarsi in un territorio sconosciuto in cui le regole si decidono insieme, valorizzando l’apporto di ciascuno.
4. Leadership compassionevole
L'economia si caratterizza sempre di più dalla presenza di reti di partnership, le conoscenze sono diffuse e distribuite attraverso l’organigramma delle organizzazioni, le persone, quando ne hanno la possibilità, si dimostrano interessate alla responsabilità personale, all'autonomia e a fare rete con gli altri.
Ad alcuni potrebbe forse sorprendere il processo di democratizzazione della leadership nell'ambiente di lavoro, tuttavia, proprio lavorando sull’aspetto più autenticamente umano, attraverso relazioni basate sulla fiducia, la comprensione, l’empatia, questo ostacolo può essere superato.
Qualcuno ha detto che nella storia del genere umano abbiano prevalso proprio coloro che hanno imparato a collaborare...